L’illustrazione lavora per simboli, nuovi e grandi autori come Shout ed Emiliano Ponzi si muovono in una direzione che dichiara apertamente la simbologia interna dell’immagine, le loro creazioni sono fondamentalmente delle iconografie che privilegiano l’aspetto intellettuale dell’opera. Lo stile si conforma al contenuto, si tiene una bassa intensità del significante per aver maggiore potenza significativa.
Io al momento studio un modo diverso, certo, mi capita, soprattutto quando partecipo a concorsi a tema, di lavorare per iconografie, ma al momento mi interessa di più nascondere le simbologie, tenere ad un secondo livello di lettura, preferisco dare un primato alla visione piuttosto che all’intelligenza. Creare dei costrutti logici a prevalente valore superficiale ed estetizzante.
Al momento mi da più soddisfazione così
(P.S. io utilizzo il “piuttosto che” in senso avversativo e comparativo, non come congiunzione)